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Dr. Domenico Fiore: sclerosi multipla Dr. Domenico FIORE
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35028 Piove di Sacco (Padova)

VIRUS DI EPSTEIN-BARR (EBV) E SCLEROSI MULTIPLA

Versione aggiornata al 2009

Virus della mononucleosi e sclerosi multipla
Corriere della Sera - 05/11/2007
Il diffuso agente infettivo può essere la causa scatenante. ... di pazienti affetti da Sclerosi multipla permette di spiegare contemporaneamente
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Ricerca dell'istituto superiore di sanità -- Virus mononucleosi e sclerosi multipla: Il diffuso agente infettivo può essere la causa scatenante. ma occorre una predisposizione
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ROMA - Novità importanti per la ricerca sulla sclerosi multipla, una patologia che colpisce in Italia 80 abitanti su 100 mila: la prima causa scatenante della malattia potrebbe essere un virus molto diffuso, quello di Epstein Barr, che provoca la mononucleosi. È la conclusione a cui è giunta una ricerca condotta dal Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze dell'Istituto Superiore di Sanità, pubblicata oggi sulla rivista scientifica americana The Journal of Experimental Medicine.
Lo Studio - Lo studio, condotto su materiale prelevato durante l'autopsia di 22 persone affette dalla malattia, ha mostrato la relazione tra la presenza del virus e la risposta infiammatoria nelle lesioni neurologiche tipiche di questa malattia. "Si tratta di un risultato straordinario - afferma Enrico Garaci, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità - Per la prima volta l'osservazione di un virus nel cervello di pazienti affetti da Sclerosi multipla permette di spiegare contemporaneamente le caratteristiche e i meccanismi della malattia. Ciò significa che da oggi potremo valutare meglio sia le terapie attualmente disponibili sia eventuali strategie di prevenzione. Attualmente questa ricerca è finanziata nell'ambito del Sesto Programma Quadro dell'Unione Europea - continua Garaci - e l'importanza dei risultati raggiunti, oltre a confermare di avere giustamente indirizzato le nostre risorse, ci stimola a continuare a dedicare energie importanti in questa direzione". La ricerca, che è stata sostenuta anche dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, non solo avvalora una ipotesi formulata da molti anni e mai direttamente provata, ma apre una prospettiva diversa nella quale riconsiderare la strategia di lotta alla malattia.
Prospettive - "Da tempo, infatti - spiega Francesca Aloisi, coordinatrice della ricerca svolta insieme a Barbara Serafini - si ipotizzava una correlazione tra infezioni virali e la sclerosi multipla; tuttavia, abbiamo dimostrato per la prima volta che il virus di Epstein-Barr è presente nelle placche di demielinizzazione di tutti i casi analizzati e promuove la risposta infiammatoria responsabile del danno cerebrale Gli studi epidemiologici precedenti indicavano una possibile associazione tra agente virale e malattia, ma ciò che oggi emerge è con quale meccanismo il virus induce la malattia".
Il Meccanismo - Il virus, secondo la ricerca, sarebbe trasportato nel sistema nervoso centrale dai linfociti B, cellule responsabili della produzione di anticorpi. "Queste cellule - spiega Aloisi - riescono ad attraversare la barriera emato-encefalica che circonda e protegge il tessuto nervoso; una volta penetrati nel sistema nervoso centrale, i linfociti B infettati si espandono costituendo una riserva occulta di virus. La risposta infiammatoria cronica responsabile della formazione delle placche di demielinizzazione e dei deficit neurologici - conclude la ricercatrice - viene generata proprio nel tentativo, da parte del sistema immunitario, di eliminare il virus dal sistema nervoso centrale".
Niente Allarmismi - È più chiara, dunque, l'interazione tra il virus della mononucleosi e la sclerosi multipla, anche se Garaci tiene a smorzare gli allarmismi: "Gli ammalati di sclerosi hanno il virus della mononucleosi, magari in forma latente, ma ovviamente questo non vale per il contrario. E il virus da solo non basta a provocare la sclerosi: occorre anche una predisposizione dell'individuo, hanno un ruolo importante i fattori genetici". D'altronde i numeri parlano chiaro: "La sclerosi multipla copre meno dell'1 per mille, l'infezione da Epstein-Barr arriva a una diffusione dell'80%. Il virus gioca un ruolo determinante, ma da solo non basta". La scoperta, conferma il genetista Bruno Dalla Piccola, presente al convegno dell'ISS (Istituto Superiore di Sanità), non toglie nulla all'importanza della ricerca sulle staminali: "Questo studio conferma la patogenesi della malattia. Già si sospettava che la sclerosi avesse un'origine infettiva, ora abbiamo la prova. Ma le staminali sono fondamentali per riparare i danni prodotti da queste patologie, sono loro a dare le massime prospettive nello studio delle malattie rare".

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VIRUS DI EPSTEIN-BARR (EBV) E SCLEROSI MULTIPLA
Dr. Domenico Fiore -- Pubblicazione 1997

Prendo spunto dall'articolo: La geografia della sclerosi (TM, n° 558, 23 aprile 1997, 7).
Autori danesi (1 ) descrivono un cluster SM: otto casi di SM-definita verificatisi in una popolazione stabile (con bassi movimenti migratori in entrata o in uscita), raggruppata in 74 alloggi mono-familiari ubicati in un'area di pochi Km2. Gli ammalati avevano frequentato le stesse scuole elementari e, poi, gli stessi gruppi Scout; essi avevano tutti anamnesi familiare e degli insegnanti negativa per SM, anamnesi personale negativa per mononucleosi infettiva. Gli eventi comuni a questi 8 pazienti, oltre a dimostrare che nel determinismo dei cluster SM dovrebbero essere implicati uno o più agenti infettivi specifici, suggerirebbero un modello eziopatogenetico della SM già proposto dagli stessi Autori.
Per ammalare di SM sarebbe necessario:

  • un pre-requisito, costituito dalla infezione inapparente con un "MS retrovirus";
  • un fattore scatenante, costituito dall'infezione inapparente da virus di Epstein-Barr (EBV);
  • una predisposizione genetica, non precisata.

Che il fattore ambientale della SM sia un agente infettivo è universalmente riconosciuto da anni (2), ma tutti i virus noti sono stati assolti, quantomeno per insufficienza di prove (3, 4, 5). I ricercatori danesi parlano testualmente di un "MS retrovirus": le virgolette dicono chiaramente che il loro "virus" è un "agente non identificato". In realtà, parecchi anni fa è stato chiamato in causa l'HTLV-1; ma si è concluso che questo virus non è specifico della SM (3, 4, 5). L'HTLV-1 (6) è molto diffuso in Asia, in Africa, in Medio Oriente, nell'America centro-meridionale e nei Caraibi; è particolarmente diffuso in Giappone, dove è presente in larghe fasce della popolazione sana, mentre è ben noto che il Giappone è il paese meno colpito da SM nel mondo (2).
Del virus di Epstein-Barr si sa che (7, 8) tra gli europei, hanno anticorpi sierici anti-EBV il 90 % degli adulti e un bambino su due all'età di 4 anni; è stato trovato più volte in culture di linfociti di soggetti sani; la stragrande maggioranza della prima infezione avviene nell'infanzia, senza malattia apparente; ha tropismo elettivo solo per i linfociti B; i linfociti-T non hanno recettori per l'EBV (9, 10); nella mononucleosi infettiva (che si ha solo se la prima infezione avviene in soggetti adulti) i Linfociti T-soppressivi/citotossici sono fortemente attivati, ma la loro citotossicità è rivolta esclusivamente contro i linfociti B che espongono l'antigene virale EBNA; le complicanze neurologiche della mononucleosi infettiva sono rare, costituite prevalentemente da paralisi periferiche (soprattutto dei nervi cranici), guariscono spontaneamente nell'85 % dei casi; in Uganda (dove la SM è praticamente sconosciuta) il 100% dei bambini di 4 anni (ne sono stati esaminati ben 42 mila) è stato trovato positivo per anticorpi anti-EBV.
In conclusione, nel modello eziopatogenetico degli Autori danesi rimangono oscuri, inspiegati e inspiegabili: il fattore ambientale (occorrono addirittura due agenti infettivi: un pre-requisito ed un fattore scatenante); il fattore individuale (per gli A.A. danesi ammalano di SM i soggetti geneticamente predisposti); i meccanismi patogenetici, cui neanche si fa cenno.
---------------------Note bibliografiche:
1. Haahr S: et Altri: Cluster of multiple sclerosis patients from Danish community. The Lancet 1997; 349: 923.
2. Rosati G.- Granieri E.: Manuale di Neuroepidemiologia Clinica. N I S editrice. Milano 1990. 143-182.
3. AISM: Sclerosi Multipla in Italia. Genova 1989. 29-31.
4. Marcus M.D.: Nessuna relazione tra anticorpi e malattia. Medical Tribune. 1990. Vol 9. n° 5 : 10.
5. AISM: Doppiù. Notiziario n°7. 1989. 14.
6. La Placa M.: Microbiologia Medica. Esculapio Editore. Bologna 1995. 714-720.
7. Huraux J-M.- Nicolas J-C.- Agut H.: Virologie. Flammarion, Paris 1985. 102-112.
8. Schooley R.T.: Infezioni da EBV. in Harrison: Principi di Medicina Interna. McGraw-Hill Italia. Milano 1995. 907-012.
9. Brai M.: Recettori cellulari per il complemento. in: Dammacco F.: Immunologia in Medicina. edi-ermes. Milano 1989. 109.
10. Bach J-F.- Lesavre P.: Immunologia. Marrapese Ed., Roma 1981. 13 Tabella 111.

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Premesso che:
Il virus di Epstein-Barr è un Herpes virus che causa la mononucleosi infettiva, è associato al linfoma di Burkitt, al carcinoma nasofaringeo e a sindromi linfoproliferative negli immunodepressi. In Laboratorio si ha: nella infezione in corso: VCA IgM +++, VCA IgG + - ; nella infezione recente: VCA IgM + -, VCA IgG +++ ; nella infezione progressiva: VCA IgM - , VCA IgG +/++. Questo virus è diffuso in tutto il mondo e l'80-90 % della popolazione mondiale risulta sieropositiva.

Nella Sclerosi Multipla
(Fiore D. Neuropathies from Bordetella Pertussis - XXXIII Congress of the Italian Neurological Society -
Abstracts - Supplement - Vol.23 - September 2002 S11)
:

G.M.P., 38 anni, viene ricoverato (gennaio.2002) nella Divisione di Malattie Infettive di uno dei più famosi Ospedali pubblici del Nord Italia per escludere la eventuale eziologia infettiva di due lesioni demielinizzanti della sostanza bianca (la prima dimostrata da RMN nel gennaio 2000; la seconda evidenziata da RMN a dicembre 2001).
Vengono eseguiti i seguenti accertamenti:
Sangue: Titolazione anti citoplasma dei neutrofili (ANCA) assenti; ricerca antigene aspergillare negativa; ricerca anticorpi anti-Aspergillo negativa; IgG anti-CMV 5,5; IgM anti-CMV assenti; IgG anti HSV1 e HSV2 assenti; IgM anti-HVS assenti; IgG anti-VCA-EBV 4,0 (negativa < 5,00) ; IgM anti-VCA-EBV assenti; IgG anti-VZV 2,3; IgM anti-VZV assenti; IgG anti-toxoplasma < 4; IgM anti-toxoplasma assenti; antigene criptococcico negativo; CMV-IEA negativa; anticorpi anti-Borrelia Burgdorferi assenti; sierologia per la Lue negativa; anticorpi anti-HIV1/2 assenti; Widal-Wright negativa.
Esame parassitologico delle feci negativo.
Liquido Cefalo-Rachidiano: aspetto limpido, incolore, albumina 36.3, titolazione globuline IgG 4.23, elementi nucleati < 1; ricerca DNA virali nel Liquor negativa per HSV1, HSV2, CMV, EBV, HVZ, HHV6, JCV; esame culturale negativo; ricerca Bande Oligoclonali negativa.

CONCLUSIONE DEGLI INFETTIVOLOGI: gli esami eseguiti durante il ricovero escludono l'eziologia infettiva.
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Dopo la dimissione, per mio consiglio, il Paziente chiede la ricerca degli anticorpi (AC) anti-Bordetella Pertussis, non ricercati durante il ricovero ospedaliero.
Referto dell'O.C. Pesaro: AC anti Bordetella IgG = 11,40 VE (positivo se maggiore o uguale a 8,00); AC anti Bordetella IgM = 5,18 VE (nella risposta immune secondaria: positivo se uguale o maggiore di 2,00); AC anti H.A.Filamentosa IgA = 0,93 D.O. (positivo per infezione da Bordetella Pertussis in fase-S se uguale o maggiore di 0,30 D.O.); AC anti H.A.Filamentosa IgG = 0,65 D.O (positivo da 0,60); AC anti Tossina Pertussica IgA 0,29 D.O.; AC anti Tossina Pertussica IgG 0,30 D.O. Questi valori dimostrano una infezione in atto da Bordetella Pertussis in fase-S (massima virulenza e contagiosità).
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Rivalutando il ruolo del vecchio vaccino antipertosse (Bordetelle uccise, quindi solo azione tossinica) nella patogenesi della Encefalite Allergica Sperimentale (EAS)
Riconoscendo il ruolo degli Astrociti, produttori o non-produttori di Antigeni-HLA di II classe, nell'insorgenza della EAS nei Topi: EAS insorge nei Ratti Lewis (Astrociti produttori) non insorge nei Surmolotti (Astrociti non-produttori)
Ribadendo che Nessuno dei Pazienti SM (oltre settecento studiati: tutti sono risultati positivi alla ricerca degli anticorpi anti Bordetella) che abbia seguito correttamente il mio protocollo terapeutico e profilattico è finito in sedia a rotelle (se non c'era già) e che questo significa anche che, se il Laboratorio certifica una tossi-infezione in atto da Bordetella, Medico e Paziente hanno il dovere di combattere l'infezione, anche quando non conoscano o non vogliano conoscere le azioni patogene delle Bordetelle e, quindi, la patogenesi della malattia

ai Sostenitori di EBV agente eziologico della SM chiedo:

1. EBV non ha recettori sui Linfociti-T: come può attivarli fino alla autocitotossicità (la SM è definita: Malattia Demielinizzante)?
2. Il 100 % di 42000 (quarantaduemila) bambini ugandesi di quattro anni è risultato positivo per anticorpi anti-EBV: come mai in Uganda la SM non esiste ?
3. Come si spiega il rapporto dei Linfociti-T-suppressor inverso nel sangue circolante e attorno alle placche SM ?

Concludo chiedendo le seguenti Facili Verifiche:

  1. Gli anticorpi delle Bande Oligoclonali sono anti EBV o anti Bordetella Pertussis (ricerca fatta con metodica adeguata e con parametri di riferimento "corretti")?
  2. In Pazienti in fase iniziale di SM ricercare anticorpi anti-BB con metodo adeguato e parametri di riferimento corretti; dopo positività della ricerca di anticorpi anti Bordetelle, eseguire trattamento antibiotico specifico (secondo il mio protocollo); vedere se la progressione della disabilità si arresta nei tempi previsti dal "Recupero Funzionale"
  3. Nelle "placche SM" sono precipitati molti Complessi Immuni Circolanti: come costituente antigenico contengono tossine di Bordetelle o EBV ?

Precisazioni, dettagli e bibliografia alla voce
Sclerosi Multipla - versione integrale 2000
Sclerosi Multipla - Diagnosi Eziologica
Sclerosi Multipla - Caso clinico e conferme
Sclerosi Multipla - EritrocinaR a lungo termine
Sclerosi Multipla - Recupero Funzionale"

in: www.domenicofiore.it

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