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Dr. Domenico Fiore: studi e ricerche sulla pertosse Dr. Domenico FIORE
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AUTOIMMUNITA'
Ipotesi eziopatogenetica. Richiesta di verifiche
(Pubblicato su "EOS" Rivista di immunologia ed immunofarmacologia - sigma-tau. Vol. XXIII - 2003 - n. 3-4 - 81-94)

ATTENZIONE: Il testo integrale è disponibile a questa pagina

La Autoimmunità è una malattia tossi-infettiva da Bordetella Pertussis. Dalle ricerche del Dr. Domenico Fiore risulta che Bordetella Pertussis, oltre che della pertosse infantile, è agente eziologico di molte gravissime malattie nell'adulto (Sclerosi Multipla - Sclerosi Laterale Amiotrofica - Parkinson - Miastenia - Tiroidite di Hashimoto - Sindrome di Sjogren - Lupus Eritematoso Sistemico - Artrite Reumatoide). Per le leggi di precipitazione degli immunocomplessi e per il potere immunogeno delle tossine della Bordetella, dopo la pertosse, ad una nuova infezione non si ha precipitazione di immunocomplessi su mucosa e sottomucosa respiratorie: non si evoca il riflesso della tosse.
Bordetella Pertussis vive solo nell'Uomo: il suo nome giusto è Bordetella Hominis.
Dalle ricerche del Dr. Domenico Fiore risulta che, nell'Autoimmunità, il trattamento antibiotico specifico precoce previene l'instaurarsi di disabilità; in tutti i casi, la terapia antibiotica specifica arresta la progressione della malattia (diagnosi eziologica).

Riassunto
La tiroidite di Hashimoto (classica malattia autoimmune organo-specifica) è spesso associata ad altre patologie di presunta origine autoimmune quali l'anemia perniciosa, la sindrome di Sjogren, l'epatite cronica attiva, il lupus eritematoso sistemico (prototipo delle malattie autoimmuni non-organo specifiche), l'artrite reumatoide, il morbo di Addison non tubercolare, il diabete mellito e lo stesso morbo di Basedow-Graves e Sindromi Poliendocrine.

Le associazioni, le forme miste (intermedie), l'anatomia patologica, dimostrano che tra le malattie autoimmuni organo-specifiche e quelle non organo-specifiche ci sono molti punti in comune. Finora però, non è stato individuato un "fattore individuale determinante" (il carattere individuale) per il quale lo stesso "fattore esogeno scatenante" condiziona, di volta in volta, l'insorgenza di una forma organo o non-organo specifica.

Studiando le neuropatie da Bordetella Pertussis emerge che, nell'Uomo e negli animali, lesioni organo-specifiche (le placche) insorgono solo nei soggetti con astrociti produttori di Antigeni-HLA di II classe (Ags-HLA di II cl.), non si formano nei soggetti con astrociti non-produttori di Antigeni-HLA di II classe

Dall'immunologia sappiamo che l'adesione dei leucociti all'endotelio, nei siti di flogosi, si estrinseca in un processo multifase coinvolgente una fase iniziale di legame instabile mediato dalle selectine (la cui espressione sull'endotelio è indotta dai mediatori delle flogosi), seguita dall'attivazione delle B2-integrine leucocitarie. indotta da mediatori pro-infiammatori prodotti dall'endotelio o dai tessuti circostanti infiammati (la funzione delle B2-integrine è quella di mediare, cioè, di "preparare e favorire" l'adesione stabile dei leucociti all'endotelio). Lo sviluppo di una adesione stabile richiede un legame tra LFA-1 (Leucocyte Function-associated Antigen), molecole di adesione leucocitarie, e ICAMs (Inter-cellular adhesion molecules), molecole di adesione endoteliali; oppure, tra VLA-4 (very late activation antigens), molecola di adesione delle cellule immunocompetenti circolanti, e VCAM-1 (vascular celle adhesion), molecule di adesione dell'endotelio. Quindi, la "cascata di attività adesive" porta ad una adesione stabile (strong adhesion) solo se è mediata dai sistemi LFA-1«ICAMs e/o VLA«4/VCAM-1.

Le molecole LFA-1 e VLA sono espresse dai linfociti-T-attivati quando, in un sito d'infiammazione, nelle "pieghe" degli Antigeni-HLA di II classe venga loro presentato un antigene estraneo processato. La presentazione degli antigeni estranei ai linfociti-T è operata da cellule, specifiche dei vari tessuti, denominate Antigen Presenting Cells (APCs) ed è subordinata ad una adesione specifica dei linfociti-T alle APCs. La specificità della adesione dei linfociti-T alle cellule APCs è mediata dal "complesso TCR-CD3"; cioè, dal complesso costituito da CD3 (antigene di superficie che caratterizza lo stadio di differenziazione cellulare, "Cluster of Differentiation") e dal T-Cell Receptor dei linfociti-T. Con questo "complesso" il linfocita-T riconosce il peptide antigenico estraneo nel contesto degli Antigeni-HLA di II classe esposti dalle APCs. Solo se c'è stato questo riconoscimento, il linfocita-T espone anche la molecola di adesione LFA-1 e si arriva alla adesione stabile [che può essere bloccata da mAbs (anticorpi monoclonali) rivolti contro questa integrina o contro i suoi ligandi (ICAMs]. La funzione principale della Alfa-4 integrina (detta anche: VLA-4 = very late activation antigens), presente sulle cellule immunocompetenti, consiste nel legarsi ad una proteina di superficie presente sulle cellule endoteliali, la VCAM-1 (vascular cell adhesion molecule-1, della superfamiglia delle Immunoglobuline). In pratica, il legame dell'alfa-4 integrina alla VCAM-1 fa 'aderire' le cellule immunocompetenti circolanti (linfociti e macrofagi) agli endoteli vasali.

Tornando all'autoimmunità, la mia ipotesi è che il fenotipo "APCs tissutali specifiche produttrici, o non-produttrici, di Ags-HLA di II cl." non sia ristretto al solo SNC; mi aspetto, cioè, che in ogni organo le APCs locali (tessuto-specifiche) possano essere produttrici, o non-produttrici, di Ags-HLA di II cl., condizionando la possibilità che in quell'organo si verifichino, o no: "adesione stabile" tra endotelio e cellule immunocompetenti circolanti; piccoli stravasi di sangue; aggressione del tessuto organo-specifico da parte dei linfociti-T autocitotossici e produzione di autoanticorpi rivolti contro gli antigeni tissutali abitualmente non esposti e modificati dalla presenza delle tossine che a quelle cellule si sono fissate. Insorge l'autoimmunità.

Ribadito che a mia conoscenza nessun'altra tossina ha il potere mitogeno delle tossine pertussiche, per verifica ho studiato nove pazienti in cui le diagnosi cliniche erano: LES (3 casi); Sclerodermia (2 casi); Gammapatia monoclonale (2 casi); MGUS, gammapatia di incerto significato, (2 casi). In tutti questi casi la ricerca degli anticorpi anti Bordetella con il metodo di Pesaro (vedi: SIN-2002) è risultata clamorosamente positiva (diagnosi eziologica).

Dopo queste premesse, con la mia ipotesi possiamo spiegare la probabile (possibile) eziologia delle malattie auto-immuni e le differenze patogenetiche fondamentali esistenti tra malattie autoimmuni organo-specifiche e malattie autoimmuni non organo-specifiche.

In un soggetto con difetto della barriera muco-ciliare, l'infezione da agente infettivo dotato di forte potere attivatore policlonale aspecifico dei linfociti-B e mitogeno sui linfociti-T (Lymphocytosis Promoting Factor, ad esempio) indurrà nei linfociti e nei macrofagi attivazione e mitogenesi fino all'autocitotossicità. Nel soggetto in cui le APCs locali (tessuto-specifiche) siano produttrici di Ags-HLA di II cl., in uno o più organi si verificheranno: "adesione stabile" tra endotelio e cellule immunocompetenti circolanti; piccoli stravasi di sangue; aggressione del tessuto organo-specifico da parte dei linfociti-T autocitotossici e produzione di autoanticorpi rivolti contro gli antigeni tissutali abitualmente non esposti e, soprattutto, modificati dalla presenza delle tossine che a quelle cellule si sono fissate.

Potremo avere:

A) Nei soggetti in cui le APCs tissutali di un dato organo siano produttrici di Ags-HLA di II classe: i CIC "irriteranno" le pareti dei piccoli vasi sanguigni; gli endoteli microvasali esporranno le molecole di adesione; le APCs locali esporranno l'antigene esogeno (le tossine batteriche) nel contesto degli antigeni-HLA di II classe; si arriverà ad una "adesione stabile"; seguirà la precipitazione dei CIC ed il contatto diretto delle cellule-T (diventate autocitotossiche) con le cellule specifiche di quell'organo; si verificheranno: - depositi di CIC; produzione di Citochine; - infiltrati linfomonocitari; - "contatto diretto" di linfociti attivati con gli antigeni di membrana di cellule normalmente non "esposte" . Avremo autocitotossicità e autoanticorpi rivolti contro quell'organo: 'Malattie Autoimmuni Organo-specifiche' (Sistema Nervoso Centrale nella SM; Tiroide in M. di Basedow; Timo in Miastenia Grave; Stomaco; Pancreas; Paratiroidi; Surrene).

B) Nei soggetti in cui, in più organi, le APCs tissutali siano produttrici di Ags-HLA di II classe e ci siano le condizioni anatomiche favorevoli a frequenti rallentamenti del flusso ematico (vedi: anatomia delle ghiandole endocrine) i fenomeni descritti al precedente punto A) favoriranno la precipitazione dei CIC ed il contatto diretto delle cellule-T (diventate autocitotossiche) con gli epiteli ghiandolari: si potranno avere le "Sindromi Poliendocrine".

C) In soggetti in cui le cellule APCs tissutali (fisse) non siano produttrici di Ags-HLA di II classe: non si avrà precipitazione dei complessi immuni circolanti; non si verificheranno contatti diretti delle cellule immunocompetenti attivate con gli antigeni di cellule abitualmente non esposte. Avremo le "Malattie Autoimmuni Non Organo-specifiche" (LES; Gammapatie monoclonali).

D) In soggetti in cui le APCs di alcuni distretti espongono gli Antigeni-HLA di II classe solo in risposta a fortissimi stimoli irritativi (vedi: responder e non-responder; genetica e fattori influenzanti l'entità della risposta immune), avremo "Malattie Autoimmuni Miste (Intermedie)", nelle quali, accanto ai sintomi caratteristici delle forme non-organo specifiche (CIC; autoanticorpi), ci sarà il danno autoimmune di un tessuto non specifico d'organo (Connettiviti; Sclerodermia).

Non mi risulta che ci siano virus dotati di potere mitogeno e attivatore policlonale aspecifico su tutti i linfociti B e T (potere patogeno richiesto per i potenziali fattori inducenti autoimmunità).

Rifacendomi a nozioni generali (essenziali) sulle azioni patogene delle principali tossine batteriche; precisato che, in teoria, tutti i 'superantigeni' e alcune altre tossine batteriche possono essere chiamate in causa (se ne dovranno dimostrare i meccanismi biochimici, eventualmente); a titolo di esempio e di possibile (probabile) agente eziopatogenetico di autoimmunità, propongo le tossi-infezioni da Bordetella Pertussis.

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Aggiornamento: Giugno 2004